come tutti i Presidenti di Tavola,
mi è stato chiesto di scrivere un pezzo per il Nostro Artù. Quando mi sono
messo davanti alla tastiera devo dire che la mia prima sensazione è stata: “e
adesso che scrivo?”
Beh, c’è molto da dire, nel senso
che la Tavola è una realtà a cui tutti teniamo molto, in cui possiamo trovare
Persone che hanno Valori simili ai nostri e con cui possiamo confrontarci,
magari riuscendo a fare germogliare delle idee che altrimenti avrebbero
faticato ad attecchire nella nostra dura materia grigia (eh sì, ammettiamolo:
se non fossimo un po’ testardi probabilmente non saremmo qui!). Quando mi
chiedono cosa sia la Tavola mi trovo spesso a citare le parole di un grande
Amico, la Tavola è un posto in cui si sta bene: in mezzo ad Amici, e che dà
quel valore aggiunto di fare del bene agli altri. Se avessimo solo voluto fare
Service avremmo potuto entrare nella Croce Rossa; se avessimo solo voluto stare
fra amici avremmo potuto andare al bar, se avessimo solo voluto fare networking
saremmo potuti entrare in altre associazioni, se avessimo voluto fare business
in altre associazioni diverse (e non facciamogli pubblicità!), invece siamo in
Tavola dove abbiamo un po’ tutto, riusciamo a fare del Service, mentre ci
divertiamo, discutere di lavoro in una situazione “senza coltello fra i denti”
e perché no… magari ci scappa anche una collaborazione lavorativa.
Tutto ciò detto, nella Tavola 5
di Torino, il passaggio di collare quest’anno non è stato esattamente lineare,
non essendo io il Vicepresidente dell’anno scorso, non ero il primo candidato…
il nostro Vice ha infatti ben pensato di complicarsi la vita con un pargolo e
con un’espansione lavorativa, per cui ha scelto di evitare di fare male i
troppi lavori e di non candidarsi (parole sue, non mie…), proponendomi per la
carica. La mia prima reazione è stata incredula, non avevo assolutamente
pensato di ricoprire un ruolo di questa importanza, e poi lo spirito di Tavola
ha avuto la meglio ed ho accettato.
Certamente non posso dire che
questi primi mesi siano stati semplici, nel senso che, con la chiusura dello
scorso anno sociale, la RT5 ha visto una prima diminuzione dei soci attivi per
raggiunti limiti di età, e sappiamo che impietoso il calendario ci porterà
all’uscita di altri Tabler alla fine di questo anno sociale. So che si tratta
di una realtà, purtroppo, diffusa fra tutte le Tavole, ma per Torino questa situazione
ha un sapore amaro, ed un senso di dejà-vu. La RT5 infatti era uscita
pochissimi anni fa da una situazione simile.
Perché, mi chiederete, Torino una
città che di sicuro non si può definire piccola, ha queste difficoltà: la
risposta può sembrare strana… ma non così tanto, nel senso che Torino è una
città con forte vocazione industriale, e le figure che si possono ritenere
idonee per RT arrivano purtroppo tardi (anagraficamente parlando) a quella
maturità e disponibilità richiesta, quindi la maggior parte dei contatti che
noi Tabler abbiamo è della fascia anagrafica sbagliata! Il mondo delle professioni
d’altra parte offre prima questa maturità, ma impone d’altra parte una forte
lotta per emergere, per cui manca la disponibilità di tempo, che viene
normalmente indirizzato ad attività di networking o ricerca business (e quindi
favorisce le altre associazioni di cui sopra).
In quest’ottica gli sforzi fatti
dal Comitato Nazionale sia di spingere il “brand” Round Table, sia di contattare
altri club con target simili sono di ottimo auspicio, sia per la nostra Tavola che
per Round Table Italia!
Vostro in Tavola
Paolo Casellato
Presidente RT5 Torino 2017/2018
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